Costumi Tradizionali
Ultima modifica 22 febbraio 2024
IL COSTUME DA SPOSA
Il costume delle donne guardiole si presenta in un duplice aspetto: quello di tutti i giorni (in uso fino a pochi anni fa) chiamato tramontana e quello da sposa chiamato dournë.
Per quanto riguarda quest’ultimo, si osserva che la caratterizzazione principale è costituita dall’assenza di vita e dal grembiule che stringe il corpo al di sopra del seno.
In questa caratteristica, alcuni autori vedono una inquietante rassomiglianza con l’abitello penitenziale (sambenito), di origine spagnola, imposto ai guardioli dopo la strage del 1561.
Tale ipotesi sull’origine di questo costume pare essere confortata da altre osservazioni.
La vita alta appiattisce i lineamenti del corpo e, dato il peso considerevole della stoffa usata, finisce con il causare l’abbassamento dei seni (l’indumento forse era legato a pratiche di espiazione imposte dai domenicani!).
Inoltre il copricapo (pënalh) costituito da una pesante corda a forma di cuore aveva la particolarità di strappare col tempo i capelli fino a condurre alla calvizie.
Quale che sia la sua origine, questo costume è molto bello da ammirarsi.
Esso si compone di:
- camicia bianca (chamizë) indossata direttamente sulla pelle, con colletto rotondo (gourgìerë) e maniche lunghe con sbuffi (bof).
- sottabito (camëzoùël) di colore rosso.
- abito (gounèlë) della stessa lunghezza del sottabito e di colore verde o blu.
- lungo grembiule (fodil) di colore rosso annodato al di sopra del seno con ampio fiocco sul davanti posto a destra o a sinistra a seconda che si trattasse di donna nubile o sposata.
- fazzoletto (moucalourë a la band) che pende dall’alto e infilato nel grembiule in posizione opposta al fiocco.
- mezze maniche (mézë manu) di colore rosso e con alti risvolti del colore dell’abito